La ricerca dell’abbronzatura perfetta è ogni anno una sfida importante per molte persone. Chi non vorrebbe avere il classico colore dorato che così bene si sposa con le tonalità calde della stagione estiva? Purtroppo, non è sempre facile ottenerlo, soprattutto per chi ha la pelle molto chiara. Il rischio di scottature è sempre dietro l’angolo e il color rosso peperone non è certo quello che maggiormente dona alla pelle.
Se anche tu fai parte della triste schiera di coloro che non si abbronzano facilmente e che passano ogni estate alla ricerca di nuovi metodi per superare questo ostacolo genetico, in questo articolo troverai due buone notizie: saprai con chi prendertela se oggi la pelle dorata è più accattivante rispetto alla pelle color bianco pallido e inoltre saprai anche come ottenere l’abbronzatura che tanto desideri.
Per il primo punto ti accontento subito: tutta colpa di un certo Rollier. Prima degli inizi del 1900 infatti, la pelle bianco pallido era simbolo di nobiltà e veniva apprezzata molto di più della pelle scura, che era invece una caratteristica comune a chi lavorava la terra. La pelle bianca dunque conferiva un’aria da nobile. Tutto ciò cambiò con l’arrivo di Rollier, il quale notò che l’esposizione al sole sembrava avere effetti benefici sui malati di tubercolosi. Fu così che il mondo si capovolse e da quel momento la pelle abbronzata venne associata all’essere in buona salute.
Rollier ovviamente non conosceva ancora i pericoli dell’esposizione solare senza le giuste accortezze, ma questa è un’altra storia. Ad oggi sappiamo che un ruolo importante nell’abbronzarsi è svolto dalla melanina. Ma perché quando prendi il sole la tua pelle produce più melanina e si abbronza? Scopriamolo.
Che cos’è la melanina e che ruolo svolge
La melanina è un insieme di pigmenti della pelle che vengono prodotti da cellule chiamate melanociti. Il colore dei tuoi occhi, dei tuoi capelli e ovviamente della tua pelle dipende, in sostanza, da queste cellule. I melanociti producono melanina come risposta ai raggi UVB del sole. La melanina assorbe questi raggi e protegge la pelle da conseguenze quali ustioni o tumori. Nell’assorbirli però si degrada e si ossida, determinando quella che comunemente viene chiamata abbronzatura e portando alla sintesi di ulteriore melanina.
Più melanina viene prodotta dai melanociti e più ci si abbronza. Ma allora perché con ci abbronziamo tutti allo stesso modo? La risposta sta nella genetica. Di base non tutti producono la stessa quantità di melanina, in particolare chi ha la pelle più scura ne produce di più di chi ha la pelle più chiara.
Questo è dovuto non alla maggior presenza di melanociti, come si potrebbe pensare, ma dalla grandezza dei melanosomi (organuli all’interno dei quali i melanociti producono la melanina) e al tipo di melanina che viene prodotta.
Esistono infatti diversi tipi di melanina:
–l’eumelanina, che è il pigmento più scuro ed è più comune nelle persone con la pelle scura, le quali tendono ad avere anche melanosomi più grandi.
–la feomelanina, che è più chiaro ed è più comune nelle persone con la pelle chiara, le quali tendono ad avere anche melanosomi più piccoli.
Ma dunque per chi ha poca melanina non esistono rimedi? Falso, ci sono eccome e ora te ne parlerò.
Come abbronzarsi e stimolare la produzione di melanina
Esistono diversi metodi per stimolare e aumentare la produzione di melanina, vediamoli:
–alimentazione: l’alimentazione gioca un ruolo molto importante sull’abbronzatura. Sicuramente saprai che per abbronzarsi è utile mangiare le carote, che sono ricche di betacarotene, ma in realtà questo non stimola la produzione di melanina. Il betacarotene infatti non ha effetti sulla produzione di melanina (dunque non protegge nemmeno da eventuali scottature), semplicemente colora la pelle accumulandosi sotto di essa. Alimenti che stimolano la melanina direttamente sono quelli che contengono tirosina, un amminoacido che stimola la melano-genesi, questi sono latte, riso e mais. Comunque, i cibi ricchi di betacarotene (che ricordiamo oltre alle carote sono peperoni, albicocche, meloni, pomodori, kaki, arance, zucche e alcune verdure a foglia verde) restano cibi validi per chi vuole ottenere un colorito più dorato.
–integratori alimentari: gli integratori alimentari per favorire l’abbronzatura sono generalmente integratori ricchi di vitamina A, vitamina E, zinco, selenio, licopene e betacarotene. Anche in questo caso non si ha una produzione di melanina quanto piuttosto una colorazione della pelle data dalla presenza del betacarotene. Bisogna però fare attenzione ad alcuni integratori, in particolare quelli che contengono cantaxantina, un colorante alimentare che bisognerebbe evitare di assumere in pillole.
–creme e olii abbronzanti: sono prodotti che accelerano l’abbronzatura, alcuni di questi fungono anche da protezione solare e sono dunque quelli che mi sento di consigliare maggiormente. La pelle infatti va sempre protetta prima dell’esposizione al sole, non solo per evitare ustioni ma anche e soprattutto per prevenire melanomi.
Pelle abbronzata tutto l’anno: gli autoabbronzanti
Gli autoabbronzanti sono dei prodotti cosmetici che permettono di scurire il colore della pelle senza necessità di esporsi al sole. Quindi questi prodotti non agiscono sulla melanogenesi ma permettono ugualmente di raggiungere colorazioni della pelle che vanno dall’ocra al bruno. Ciò è possibile grazie alla presenza di ingredienti in grado di reagire con le proteine presenti sullo strato più superficiale della pelle e formare complessi colorati.
A differenza delle creme e degli olii abbronzantidunque, tra gli ingredienti non ci sono sostanze che favoriscono la produzione di melanina come la tirosina. La colorazione della pelle ad opera degli autoabbronzanti compare generalmente dopo 3-5 ore dall’applicazione e tende a scomparire dopo 2-3 giorni a causa del rinnovamento cellulare.
Prima di applicare gli autoabbronzanti è consigliato esfoliare la pelle tramite uno scrub, per evitare di ottenere un’abbronzatura a chiazze. Inoltre, è bene prestare molta attenzione nell’applicarli con cura su tutto il corpo, in egual misura (fatta eccezione per le aree di ginocchia e gomiti che tendono a scurirsi maggiormente).
Gli autoabbronzanti di ultima generazione tendono ad essere maggiormente validi rispetto a quelli più datati. Questo perché la vecchia generazione di questi cosmetici aveva come problematica la possibilità di macchiare molto gli indumenti. Fortunatamente ad oggi, con le nuove formulazioni, questo problema sembra non sussistere più. Si consiglia comunque di evitare di stendere il prodotto con indumenti nei paraggi.
Autoabbronzanti di ultima generazione: Ultrabronze
Tra gli autoabbronzanti di ultima generazione uno che sta facendo molto parlare di sè è Ultrabronze. Si tratta di un prodotto made in Italy a base di ingredienti totalmente naturali, sviluppato dalla Natural Fit. Le recensioni presenti sui vari forum sembrano essere quasi esclusivamente positive, in particolare queste fanno riferimento alla facilità con cui si stende il prodotto e all’omogeneità dell’abbronzatura ottenuta.
Il prodotto si presenta in formulazione gel e viene rapidamente assorbito dalla pelle. L’ingrediente principale di Ultrabronze è l’olio di germe di grano che grazie all’abbondanza al suo interno di sali minerali, acidi grassi essenziali e vitamine, agisce anche nutrendo a fondo la pelle.
È possibile acquistare Ultrabronze solo sul sito ufficiale al costo di 49 euro, usufruendo della formula “soddisfatti o rimborsati”. Si consiglia dunque di non acquistare il prodotto su canali diversi da quello ufficiale per evitare di incorrere in spiacevoli truffe.
Essendo un cosmetico Ultrabronze va utilizzato con parsimonia, senza esagerare. Si consiglia l’applicazione del gel 2-3 volte a settimana fino al raggiungimento del colorito desiderato. È sufficiente stendere una quantità esigua di prodotto per ottenere l’effetto abbronzante.